BRUNO CONTENOTTE (19221-1992)
Bruno Contenotte, nato Bruno Facchini il 29 aprile 1922 a San Giorgio di Mantova e scomparso il 14 aprile 1992 a Milano, proveniva da una famiglia nobile che, nel corso del tempo, aveva intrapreso la carriera di agricoltori. I familiari speravano che anche lui seguisse la loro strada, ma Bruno aveva altri interessi. Sebbene si dedicasse agli studi di astronomia, filosofia, fisica, chimica ed elettronica, il suo vero talento emergeva nel campo delle invenzioni tecniche, con numerosi brevetti all’attivo, tra cui il primo antifurto a chiamata.
Nonostante questi successi tecnici, la sua passione per l’arte divenne sempre più preponderante. Decise quindi di seguire il suo sogno artistico iscrivendosi all’Accademia di Brera e, dal 1952, dedicandosi completamente a quello che definiva “lavoro tecnico” con la creazione di “macchine strane e aggeggi vari”. Durante questo periodo, nutriva anche un grande interesse per il judo, e nel 1956 fondò la prima scuola di judo a Milano, il Jigora Kano.
Il 1956 fu un anno cruciale per la sua carriera artistica: durante la Mostra del Blu alla Galleria Apollinaire, Contenotte incontrò il gallerista Guido Le Noci, il critico d’arte francese Pierre Restany e Yves Klein, con cui condivise la passione per il judo. Questo incontro con Klein, maestro di Spazialismo, segnò l’inizio di un’importante connessione artistica e influenzò profondamente il suo percorso creativo.