DUILIO BARNABE’ detto DUBE’ (1914 – 1961)
Duilio Barnabè, conosciuto artisticamente come Dubé, è stato un pittore italiano la cui carriera, sebbene breve, ha lasciato un segno indelebile nell’arte contemporanea. La sua opera è caratterizzata da un linguaggio visivo unico, che fonde tradizione e modernità, realizzando una sintesi personale tra il realismo magico e l’astrazione.
Nato a Bologna nel 1914, Duilio Barnabè mostrò fin da giovanissimo un’inclinazione per l’arte. Cresciuto in un ambiente culturale stimolante, si formò presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove affinò le sue capacità tecniche e iniziò a sviluppare il suo stile distintivo. Fu proprio durante gli anni accademici che iniziò a firmare le sue opere con lo pseudonimo “Dubé”, un nome che sarebbe diventato il suo marchio d’arte.
Nei primi anni di carriera, Dubé fu influenzato dai movimenti artistici europei del tempo, tra cui il Cubismo e il Surrealismo, che contribuì a plasmare la sua visione artistica. Tuttavia, la sua arte non si limitava all’emulazione; egli riuscì a creare un linguaggio pittorico personale che rifletteva una visione del mondo intrisa di simbolismo e poesia.
Durante gli anni ’40, Dubé si trasferì a Parigi, città che all’epoca era il cuore pulsante dell’avanguardia artistica. Qui, entrò in contatto con artisti e intellettuali di rilievo, che lo incoraggiarono a esplorare nuove forme di espressione. Le sue opere di questo periodo mostrano una crescente semplificazione delle forme e un uso sofisticato del colore, segni distintivi del suo stile maturo.
Gli anni ’50 rappresentano il periodo di maggior successo e riconoscimento per Dubé. Le sue opere vennero esposte in importanti gallerie d’arte in Europa e negli Stati Uniti, e ricevettero elogi per la loro originalità e intensità espressiva. Il lavoro di Dubé si distingue per la sua capacità di evocare atmosfere oniriche, in cui figure stilizzate e forme geometriche convivono in un delicato equilibrio tra astrazione e realtà.
In questo periodo, le sue tele si popolano di figure umane e oggetti quotidiani, rappresentati con una semplicità quasi iconica. Le sue composizioni, apparentemente semplici, nascondono una complessità formale e una profondità concettuale che riflettono una visione del mondo sospesa tra sogno e realtà.