KENGIRO AZUMA (1926 – 2016)
Rinomato artista e scultore giapponese, noto per le sue opere che combinano elementi della tradizione giapponese con una visione moderna e innovativa. Nato il 12 marzo 1926 a Yamagata, Azuma proveniva da una famiglia di artigiani del bronzo. Dopo aver prestato servizio nella Marina Militare giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale, tornò a casa nel 1946, immerso in un Giappone in crisi post-bellica. Questo periodo di incertezze lo spinse a dedicarsi all’arte come mezzo per trovare un nuovo significato nella vita.
Nel 1949, Azuma si iscrisse all’Università Nazionale d’Arte e Musica di Tokyo, dove si laureò nel 1953. Successivamente, si trasferì a Milano nel 1956 per studiare all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove completò gli studi nel 1960 e lavorò come assistente dell’artista Marino Marini. La sua carriera artistica iniziò a decollare con la sua prima mostra personale nel 1961 e successivamente vinse numerosi premi internazionali per le sue sculture.
Azuma è stato un partecipante attivo in importanti esposizioni globali, tra cui la Documenta III di Kassel e la Keukenhif International Outdoor Exhibition in Olanda. Il suo lavoro, caratterizzato da un’estetica che esplora il concetto di “vuoto” e “pieno,” riflette una ricerca profonda sul significato della vita e dell’infinito. Le sue opere, come la serie “MU” e le installazioni pubbliche, sono state esposte in musei e gallerie di tutto il mondo, inclusi i Musei Vaticani e il Museum of Modern Art di New York.
Nel corso della sua vita, Azuma ha anche contribuito al mondo accademico come professore, prima all’Accademia di Belle Arti di Milano e poi all’Università Nazionale d’Arte di Tokyo. Il suo impegno nell’arte e nella scultura gli è valso numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’Oro di Milano e l’onorificenza Kunyonto Kyokujitsusho dal Giappone.