PABLO PICASSO (1881 – 1973)
Ridurre Pablo Picasso alla sola rivoluzione pittorica sarebbe un errore. Il genio spagnolo ha sfidato non solo le regole della rappresentazione, ma anche il concetto stesso di materia, volume e tridimensionalità, esplorando la scultura, l’assemblaggio e, in modo sorprendente, la ceramica. Se nella pittura ha frantumato la prospettiva, nella scultura ha frantumato il concetto stesso di staticità, dando vita a oggetti che sembrano trasformarsi sotto i nostri occhi.
Decisivo fu l’incontro di Picasso con la ceramica, avvenuto nel 1946 a Vallauris, nel sud della Francia, dove entra in contatto con Georges e Suzanne Ramié, proprietari della Madoura Pottery. Questo piccolo laboratorio diventa il terreno di una nuova avanguardia: Picasso non si limita a decorare vasi e piatti, ma ne trasforma la natura, trattandoli come tele tridimensionali o come sculture in divenire. Ogni forma viene piegata alla sua volontà espressiva, le superfici si riempiono di segni, incisioni, smalti vibranti, dando vita a un bestiario mitologico e ironico, popolato da gufi, fauni e volti scomposti.
A differenza di altri artisti che si sono avvicinati alla ceramica come un esperimento laterale, Picasso la rivoluziona dall’interno, esplorandone ogni possibilità tecnica ed espressiva. Tra il 1947 e il 1971 realizza oltre 4.000 modelli nella fornace di Madoura, creando opere uniche e tirature limitate, tutte firmate con il marchio che oggi rende questi pezzi rari e altamente collezionabili.