SANDRO VACCHETTI (1889 – 1974)
Il nome di Sandro Vacchetti è legato a doppio filo con l’epoca d’oro della ceramica italiana decorativa, un periodo in cui il gusto per la raffinatezza, il dettaglio e l’eleganza delle forme trovava nelle arti applicate una delle sue massime espressioni. Scultore, ceramista e direttore artistico, Vacchetti ha saputo tradurre in materia un’idea di grazia e femminilità che ha segnato profondamente la produzione ceramica tra gli anni ‘20 e ‘50.
La sua carriera decolla con la direzione artistica della Manifattura Giuseppe Essevi, fondata a Torino nel 1923. Qui, Vacchetti sviluppa un repertorio stilistico che fonde la linea sinuosa del Déco con il lirismo figurativo, dando vita a una serie di ceramiche che raffigurano figure femminili dal volto sognante, pose aggraziate e abiti dalle pieghe morbide e teatrali. Sono opere che parlano di un’epoca, della sua estetica e del suo immaginario, evocando la bellezza idealizzata delle riviste di moda e delle illustrazioni Liberty.
Ma se l’impronta di Vacchetti è immediatamente riconoscibile per la sua eleganza, il suo lavoro non si limita all’estetica. La sua padronanza della ceramica si manifesta nella straordinaria qualità tecnica delle finiture, nelle smaltature delicate e nell’attenzione minuziosa ai dettagli, qualità che rendono le sue opere ancora oggi ricercate dai collezionisti e dagli amanti del modernariato artistico.